sabato 13 settembre 2014

Tavole Palatine...serali!!!

Di solito a Ferragosto si è soliti organizzare serate in spiaggia o, magari, si esce per andare a ballare.
Ma noi, anticonformisti per natura, quest'anno abbiamo fatto qualcosa di davvero inusuale! Trovandoci in quei giorni nei pressi di Metaponto, dopo una passeggiata alquanto noiosa per il lungomare della città, giunta mezzanotte eravamo ormai sulla strada del ritorno. Ad un tratto l'illuminazione: perché non provare a visitare le Tavole Palatine?

Tavole Palatine, panoramica Diurna

Non sapendo se fossero previsti orari di apertura serali, decidiamo di fare una deviazione. All'inizio, non vedendole all'orizzonte, stavamo per lasciar perdere; quand'ecco che, come per magia, le vediamo in lontananza, ben visibili percorrendo la Statale 106, da Metaponto in direzione Taranto e ben segnalate da cartelli stradali. Rimaneva il dubbio: erano o non aperte a quell'ora?
Non potevamo credere ai nostri occhi quando, appena arrivati, abbiamo notato che il cancello del sito era spalancato! La piacevole sorpresa ci ha lasciato un po' di amarezza: oltre all'Antiquarium, ormai da sempre vuoto ed abbandonato, il sito è evidentemente sprovvisto di sorveglianza, sia di giorno che di notte. La visita è sì gratuita, ma non prevede alcuna guida. Ci sono alcuni cartelloni esplicativi, ma di notte non sono illuminati.

Visuale dal cancello d'ingresso

Con il flash del cellulare abbiamo percorso il viottolo di ingresso, con timore ed orecchio attento a qualsiasi tipo di rumore: in fondo eravamo pur sempre i soli ad essere lì. Ma la tensione iniziale ben presto è svanita come per incanto, lasciando il posto al brivido della meraviglia: ecco apparire davanti ai nostri occhi le 15 colonne (delle 32 originarie) di questo tempio dorico del VI secolo a.C. dedicato ad Hera. Avevamo già visitato il tempio di giorno, ma vedere le colonne illuminate dai fari sotto un bellissimo cielo stellato è stato a dir poco spettacolare...

Tavole Palatine






In quanto al nome, per chi non lo sapesse, un'antica leggenda narra che questo tempio fu costruito da una stirpe di semidei che, tra gloriose imprese, sotto il colonnato erano soliti consumare abbondanti pasti su grosse tavole. Ma in quel momento non ci importava del nome, delle leggende, della storia: siamo rimasti a guardare quelle maestose colonne pensando che, potendo parlare, ne avrebbero avute di storie da raccontare. In fondo sono lì da sempre, come il cielo stellato che le sovrasta... 
Cercando di immortalare la bellezza del sito abbiamo scattato qualche foto, ma l'obiettivo fotografico non può far trapelare i particolari né, soprattutto, le emozioni da noi provate stando lì sul posto. Ed è così che una serata noiosa si è tramutata in un bellissimo modo di trascorrere la notte più lunga dell'Estate.

Panoramica Notturna


venerdì 2 maggio 2014

Terme libere di Bagni San Filippo: il Fosso Bianco e la “Balena Bianca”

Bagni San Filippo, Fosso Bianco

Per le dimensioni e per il numero di residenti (pare se ne contassero una settantina nel 2001) Bagni San Filippo può essere definito come un aggregato di case piuttosto che come un vero e proprio paese: da un punto di vista amministrativo, d'altronde, è una frazione del Comune di Castiglione d'Orcia.
Siamo in Toscana, in Provincia di Siena. Non molto lontano da qui c’è il Monte Amiata, un antico vulcano ormai spento che domina i panorami dell’area circostante, svettando nel paesaggio collinare contiguo interamente coperto da boschi che ancora danno l’idea di una natura incontaminata. Seppur inattivo il vulcano è ancora il principale protagonista sul palcoscenico allestito dalla natura circostante, dando luogo ad incredibili fenomeni di vulcanismo secondario che qui si manifestano sotto forma di sorgenti termali.
Già abbiamo avuto modo di parlare delle Terme di Saturnia (se vi fosse sfuggito, leggete qui) che si trovano a circa 55 chilometri di strada da qui. Come a Saturnia, anche a Bagni San Filippo non ci si va per caso. Il paesello è piuttosto fuorimano e, complice anche l’altitudine (524 metri sul livello del mare), lo si raggiunge inerpicandosi su piccole strade non proprio facili da percorrere.
Noi, in verità, questa meta ce la siamo dovuta davvero sudare!
Partiti da Saturnia alle 17 circa, ci affidiamo al Tom Tom, il nostro utile quanto infimo compagno di avventure: la destinazione è in Via del Fosso Bianco, la meta è alle coordinate GPS 42.929062, 11.703165. La giornata non è delle migliori ed anzi, appena partiti, ha inizio un temporale non molto copioso ma persistente che ci accompagna per quasi tutto il tragitto. La strada è tutta un programma: salite, tornanti, curve, discese, tratti non asfaltati in un ambiente dove la natura la fa da padrona, come ci ricordano alcuni restringimenti improvvisi della carreggiata dovuti a frane che si sono verificate forse qualche settimana prima. Il panorama è splendido, almeno alla partenza: dopo mezz’ora in quelle condizioni di guida la tensione si fa sentire, perché piove e non si vede anima viva. L’approdo a Bagni San Filippo, quindi, dopo quasi un’ora e mezza di viaggio su quella specie di mulattiera è davvero una liberazione.
Cosa troverete una volta arrivati?
Premesso che si parcheggia al margine della strada in stalli completamente gratuiti, come a Saturnia anche a Bagni San Filippo c’è la possibilità di optare tra uno stabilimento termale privato (e quindi a pagamento) ed un sistema di terme gratuite all’aperto. L’acqua che alimenta le due terme è la stessa, ovviamente ciò che cambia sono le comodità a disposizione dell’utenza. Noi siamo per le terme gratuite.
Seguendo il cartello “Fosso Bianco” si imbocca un sentiero percorribile a piedi, e dopo circa 30 metri si incontra un’area picnic già attrezzata con tavoli, sedie e brace. Dopo altri 20-30 metri si incontra una prima parete bianca di calcare ai cui piedi scorre un ruscello. Saltellando di pietra in pietra, attraversate il ruscello e proseguite per il sentiero, seguendo la staccionata di legno. Orientandovi tra gli alberi, dopo circa cento metri di sentiero un po’ sconnesso e talvolta fangoso sarete arrivati: lì, nel suo candore, incontrerete la maestosa “Balena Bianca”. Guardando le immagini capirete il perché del soprannome: l’insieme di stalattiti formatesi in alto sembra richiamare alla bocca di una balena, bianca per l’abbondanza di bicarbonato di calcio (oltre ad altri gas e minerali) disciolto nelle calde acque che la bagnano.

Bagni San FIlippo: il bosco visto dall'alto della rupe da cui si solleva il vapore
Bagni di San Filippo: il Fosso Bianco, particolare delle pozze celesti di acqua termale 
Bagni San Filippo: la "bocca" della Balena Bianca

Armati di borsone, con costumi, accappatoi e scarpette da scoglio al seguito, ci cambiamo all’aperto in pochi minuti: non aspettatevi un bagno o una cabina che funga da spogliatoio, tanto organizzandovi a dovere e accettando qualche compromesso non ne avrete bisogno. Ha inizio quindi la scalata della rupe su cui scende, come un velo, acqua bollente proveniente dalla sommità: qualche mano previdente ha scavato piccoli gradini che facilitano la salita, ostacolata piuttosto dalla forte tentazione di immergersi in una delle vasche colme di acqua termale scavate nella roccia viva.
Avendo provato nella stessa giornata entrambe le terme, possiamo dire con certezza che qui l’acqua è ancor più calda che non a Saturnia! Almeno all'inizio, riuscire ad immergersi nelle vaschette di acqua celeste e bollente alle sette di sera di un giorno di metà aprile - per giunta dopo un prolungato temporale - è stato quasi impossibile: si aveva il bisogno concreto di riemergere per farsi raffreddare dalle folate leggere di vento provenienti dal bosco prospiciente.
L’acqua è sulfurea e nell'aria l'odore si sente. Ma è anche molto ricca di bicarbonati, tanto che una volta asciutti sarete ricoperti da una sottile patina simile ad un “sale”, se questo può aiutarvi a rendere l’idea. Il brusco salto termico tra l’ammasso bianco velato da acque bollenti e l’atmosfera circostante dà luogo a nuvole di vapore che, fumanti, si allontanano dalla rupe candida come la neve.
Ed è così che all’imbrunire, quasi completamente soli, ci ritroviamo a fare il bagno in un bosco, sul dorso di una “Balena Bianca” piovuta da chissà dove in quel remoto angolo incontaminato di Toscana. Lontanissimi da casa, ma felicissimi di esserlo. Grazie anche a quell'infimo ma utilissimo Tom Tom…     

Bagni San Filippo, le nuvole di vapore
Bagni San Filippo, la "bocca" della Balena Bianca
Bagni San Filippo, vasche di acqua termale
Bagni San Filippo, relax all'imbrunire...