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Bagni San Filippo, Fosso Bianco |
Per le dimensioni e per il numero
di residenti (pare se ne contassero una settantina nel 2001) Bagni San Filippo può
essere definito come un aggregato di case piuttosto che come un vero e proprio paese:
da un punto di vista amministrativo, d'altronde, è una frazione del Comune di Castiglione
d'Orcia.
Siamo in Toscana, in Provincia di
Siena. Non molto lontano da qui c’è il Monte Amiata, un antico vulcano ormai
spento che domina i panorami dell’area circostante, svettando nel paesaggio
collinare contiguo interamente coperto da boschi che ancora danno l’idea di una
natura incontaminata. Seppur inattivo il vulcano è ancora il principale protagonista
sul palcoscenico allestito dalla natura circostante, dando luogo ad incredibili
fenomeni di vulcanismo secondario che qui si manifestano sotto forma di
sorgenti termali.
Già abbiamo avuto modo di parlare delle Terme di Saturnia (se vi fosse sfuggito,
leggete qui) che si trovano a circa 55 chilometri di strada da qui. Come a
Saturnia, anche a Bagni San Filippo non ci si va per caso. Il paesello è
piuttosto fuorimano e, complice anche l’altitudine (524 metri sul livello del
mare), lo si raggiunge inerpicandosi su piccole strade non proprio facili da
percorrere.
Noi, in verità, questa meta ce la
siamo dovuta davvero sudare!
Partiti da Saturnia alle 17 circa, ci affidiamo al
Tom Tom, il nostro utile quanto infimo compagno di avventure: la destinazione è
in Via del Fosso Bianco, la meta è alle coordinate GPS 42.929062, 11.703165. La giornata non è delle migliori ed anzi,
appena partiti, ha inizio un temporale non molto copioso ma persistente che ci
accompagna per quasi tutto il tragitto. La strada è tutta un programma: salite,
tornanti, curve, discese, tratti non asfaltati in un ambiente dove la natura la
fa da padrona, come ci ricordano alcuni restringimenti improvvisi della
carreggiata dovuti a frane che si sono verificate forse qualche settimana
prima. Il panorama è splendido, almeno alla partenza: dopo mezz’ora in quelle
condizioni di guida la tensione si fa sentire, perché piove e non si vede anima
viva. L’approdo a Bagni San Filippo, quindi, dopo quasi un’ora e mezza di viaggio
su quella specie di mulattiera è davvero una liberazione.
Cosa troverete una volta
arrivati?
Premesso che si parcheggia al margine della strada in stalli completamente
gratuiti, come a Saturnia anche a Bagni San Filippo c’è la possibilità di
optare tra uno stabilimento termale privato (e quindi a pagamento) ed un
sistema di terme gratuite all’aperto. L’acqua che alimenta le due
terme è la stessa, ovviamente ciò che cambia sono le comodità a disposizione
dell’utenza. Noi siamo per le terme gratuite.
Seguendo
il cartello “Fosso Bianco” si imbocca un sentiero percorribile a piedi, e dopo
circa 30 metri si incontra un’area picnic già attrezzata con tavoli, sedie e
brace. Dopo altri 20-30 metri si incontra una prima parete bianca di calcare ai
cui piedi scorre un ruscello. Saltellando di pietra in pietra, attraversate il
ruscello e proseguite per il sentiero, seguendo la staccionata di legno. Orientandovi
tra gli alberi, dopo circa cento metri di sentiero un po’ sconnesso e talvolta
fangoso sarete arrivati: lì, nel suo candore, incontrerete la maestosa “Balena
Bianca”. Guardando le immagini capirete il perché del soprannome: l’insieme di
stalattiti formatesi in alto sembra richiamare alla bocca di una balena, bianca
per l’abbondanza di bicarbonato di calcio (oltre ad altri gas e minerali)
disciolto nelle calde acque che la bagnano.
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Bagni San FIlippo: il bosco visto dall'alto della rupe da cui si solleva il vapore |
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Bagni di San Filippo: il Fosso Bianco, particolare delle pozze celesti di acqua termale |
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Bagni San Filippo: la "bocca" della Balena Bianca |
Armati di borsone, con costumi,
accappatoi e scarpette da scoglio al seguito, ci cambiamo all’aperto in pochi
minuti: non aspettatevi un bagno o una cabina che funga da spogliatoio, tanto
organizzandovi a dovere e accettando qualche compromesso non ne avrete bisogno.
Ha inizio quindi la scalata della rupe su cui scende, come un velo, acqua
bollente proveniente dalla sommità: qualche mano previdente ha scavato piccoli
gradini che facilitano la salita, ostacolata piuttosto dalla forte tentazione
di immergersi in una delle vasche colme di acqua termale scavate nella roccia viva.
Avendo provato nella stessa giornata entrambe le terme, possiamo dire con
certezza che qui l’acqua è ancor più calda che non a Saturnia! Almeno
all'inizio, riuscire ad immergersi nelle vaschette di acqua celeste e bollente
alle sette di sera di un giorno di metà aprile - per giunta dopo un prolungato temporale - è
stato quasi impossibile: si aveva il bisogno concreto di riemergere per farsi
raffreddare dalle folate leggere di vento provenienti dal bosco prospiciente.
L’acqua è sulfurea e nell'aria l'odore si sente. Ma è anche molto ricca di bicarbonati, tanto che una volta asciutti sarete ricoperti da una sottile patina simile ad un “sale”, se questo può aiutarvi a rendere l’idea. Il brusco salto termico tra l’ammasso bianco velato da acque bollenti e l’atmosfera circostante dà luogo a nuvole di vapore che, fumanti, si allontanano dalla rupe candida come la neve.
Ed è così che all’imbrunire, quasi completamente soli, ci ritroviamo a fare il bagno in un bosco, sul dorso di una “Balena Bianca” piovuta da chissà dove in quel remoto angolo incontaminato di Toscana. Lontanissimi da casa, ma felicissimi di esserlo. Grazie anche a quell'infimo ma utilissimo Tom Tom…
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Bagni San Filippo, le nuvole di vapore |
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Bagni San Filippo, la "bocca" della Balena Bianca |
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Bagni San Filippo, vasche di acqua termale |
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Bagni San Filippo, relax all'imbrunire... |