Come molti monumenti di questa Città, la Basilica di San Leucio è apparentemente chiusa al pubblico.
Il disguido è solo formale: chiamando ad un numero stampato su un cartello si potrà richiedere il "pronto intervento" di una guida che, gratuitamente, nel giro di pochi minuti provvederà alla apertura del sito.
Benché la cosa possa apparire fastidiosa, a tutti gli effetti è l'unico e solo "prezzo" che viene richiesto al turista, vista la scarsa vocazione turistica di Canosa che le impedisce di poter avviare un servizio più professionale in ragione di una ormai cronica mancanza di fondi da investire nel settore.
|
Il cartello all'ingresso degli scavi |
Fatte le dovute premesse, veniamo al monumento.
La Basilica sorge in una zona semiperiferica della città. Percorrendo
una strada asfaltata che si snoda per qualche centinaio di metri tra
ulivi, mandorli e vigne, ad un tratto si scorge sulla sinistra l'area degli scavi. Nell'area si sovrappongono due distinti monumenti, appartenuti a due epoche storiche decisamente lontane tra loro: un tempio italico dedicato alla dea Minerva del III secolo a. C. su cui, circa sette secoli più tardi, fu edificata una basilica paleocristiana nel IV - V secolo d.C.
|
L'area di scavo, visione d'insieme |
La costruzione della Basilica avvenne sotto il vescovato di Sabino, divenuto nel tempo il Santo Patrono della Città. Sfruttando i ruderi appertenenti al tempio, non solo se ne stravolse l'assetto originario, ma se ne modificò la destinazione d'uso. O, meglio, di culto: da opera pagana, si passò ad un'opera cristiana, rimuovendo e distruggendo, se necessario, i simboli delle divinità appartenute al passato.
Difficile stabilire quale delle due opere vada "rimpianta" dai posteri. A giudizio di chi scrive, forse il tempio italico, i cui resti si sono sì conservati "grazie" al riutilizzo postumo sabiniano, ma che purtroppo è stato pesantemente deturpato dall'intervento medesimo, al punto da richiedere allo spettatore un impegnativo sforzo di immaginazione, facilitato dalle locandine esposte nell'antiquarium.
Il tempio aveva dimensioni decisamente megalitiche, a giudicare dai frammenti di colonne e dalle sculture rinvenute nell'area archeologica. Non da meno fu la basilica, eretta sulle fondamenta del tempio, anche se il gusto estetico dell'opera originaria andò completamente perduto, soppiantato da un più austero (ed "economico") stile costruttivo paleocristiano, decisamente più pratico ed artisticamente meno impegnativo di quello degli artigiani che avevano lavorato nella stessa area sette secoli prima. Non è un caso, ad esempio, che la pavimentazione in ciottoli prelevati dal vicino fiume Ofanto della basilica non regga minimamente il confronto con i mosaici del tempio pagano realizzati secoli prima.
La visita si svolge in parte all'aperto - tra
colonne, capitelli, mosaici e volti femminili scolpiti nella pietra
locale,
chiamata "calcarenite" dagli addetti ai lavori - ed in parte all'interno
di un "antiquarium", un piccolo museo costruito da pochi
anni per accogliere i reperti rinvenuti durante gli scavi che hanno
interessato l'area.
|
Una ricostruzione del rinvenimento di una fase di scavo |
|
Un capitello ritraente la dea Minerva |
Meritano un cenno particolare, nella parte
esterna, i mosaici del pavone (oggi quasi irriconoscibile), della
civetta e del nodo di Re Salomone, oltre alla parziale ricostruzione del
colonnato della Basilica e ad una scultura della dea Cerere.
|
Mosaico della civetta |
|
Il nodo di Re Salomone |
|
Il mosaico del pavone |
Un impatto ancora più suggestivo può essere colto dallo spettatore
visitando la Basilica nel mese
di agosto: nell'Estate Canosina ormai da qualche anno viene inserito
l'evento intitolato "Le Notti dell'Archeologia", in occasione del quale è
possibile accedere al sito nelle ore notturne, circondati dal silenzio
degli
ulivi le cui ombre si allungano, dolcemente, sui mosaici e sulle
colonne, a voler
proteggere un tesoro per molti ancora sconosciuto.
|
Scavi di San Leucio, Canosa di Puglia |
Forse nel buio non avete notato il Mosaico del Pavone che, sebbene non sia in ottime condizioni, secondo me gode di un certo fascino.
RispondiEliminahttp://www.paesionline.it/puglia/canosa_di_puglia/foto_dettaglio.asp?filename=840_canosa_di_puglia_mosaico_del_pavone
Ottima osservazione. In realtà tra le innumerevoli immagini scattate, abbiamo giudicato "poco rilevante" il mosaico, proprio per il cattivo stato di conservazione dello stesso. In risposta al suo "richiamo" abbiamo appena apportato una modifica al nostro post.
EliminaGiudichi lei il livello di fascino del famoso pavone.
A noi, onestamente, piange un pò il cuore...