Come sicuramente avrete notato leggendo qualcuno dei nostri post, noi due siamo amanti dei monumenti "fuori mano", di mete spesso difficili da raggiungere che proprio per questo hanno un fascino maggiore una volta raggiunte. La Cripta del peccato Originale è stata una piacevolissima scoperta in un caldo e sonnecchiante pomeriggio di giugno dello scorso anno, di ritorno da un rilassante meriggio dalla Diga di San Giuliano situata a pochi km di distanza da Matera.
La Diga di San Giuliano |
Telefonando al numero del sito ufficiale dell'attrazione abbiamo prenotato una visita. Il prezzo del biglietto è di 8 euro: potrà sembrarvi alquanto "caro", ma un giudizio definitivo in tal senso si può dare solo dopo aver visitato il posto di persona. E a nostro avviso sono soldi ben spesi!
Dal momento che la Cripta è in aperta campagna, l'appuntamento con il responsabile della struttura ci è stato fissato presso un distributore di benzina Q8 (attuale GrifoGas) sulla SS7 in direzione di Potenza, a circa una decina di km da Matera, poco distante dalla Diga di San Giuliano.
Il distributore in cui si incontra la guida |
Dopo qualche minuto di attesa (pochi alla volta arrivavano altri turisti come noi) finalmente siamo partiti, ciascuno con la propria autovettura, in direzione della Cripta, formando un trenino di macchine al seguito del furgoncino della guida. La bella giornata ha certamente reso più piacevole l'escursione per i tratturi polverosi che portano alla Cripta, immersa tra i campi di grano dorati che brillavano al sole.
In pochi minuti siamo arrivati a destinazione e, tra olivi e piante aromatiche, siamo scesi lungo una scalinata ricavata sulla parete della rupe scavata dai corsi d'acqua nel banco calcarenitico affiorante. Sullo sfondo un vecchio ponte metallico abbandonato fa da cornice alla location, lì dimenticato come dimenticata era stata per secoli la grotta che ci stavamo accingendo a visitare.
Il ponte sulla gravina |
Di che si tratta? La Cripta del Peccato Originale è una grotta risalente al IX secolo a.C., adibita a chiesa dai monaci basiliani, eremiti che in passato si stanziarono nei dintorni di Matera, circondata da sempre da un territorio ricco di anfratti e cavità naturali sparse tutt'intorno al centro abitato ed internamente allo stesso. Il posto per secoli è caduto nel dimenticatoio, frequentato solamente da qualche pastore errante che, con pecore al seguito, vi dimorava per brevi periodi riparandosi durante la notte o durante le ore più calde della giornata. Riscoperta da alcuni speleologi locali negli Anni Sessanta, solo recentemente è stata sottoposta ad un accurato lavoro di restauro che, grazie anche a dei lavori di messa in sicurezza, le hanno consentito di divenire un bene fruibile per i turisti di passaggio.
Dopo una breve introduzione la guida ci ha invitati ad entrare, scusandosi per il buio che avremmo trovato ma spiegandoci che almeno inizialmente sarebbe stato meglio accedere nella totale oscurità (benché vi fosse un impianto di illuminazione) per rendere così più d'effetto la scoperta della grotta. Procedendo per qualche metro nella penombra, ci ha fatto accomodare sul pavimento scosceso in roccia affiorante ed è partita la spiegazione registrata. La visita è stata meravigliosa: un sapiente gioco di luci illumina un enorme affresco realizzato su due delle pareti di fondo dell'ambiente, con scene bibliche dell'Antico Testamento, figure angeliche e vari santi. Non a caso da più fonti la Cripta del Peccato Originale viene definita la "Cappella Sistina dell'arte rupestre". La visita è stata emozionante, ed il silenzio degli altri spettatori evidentemente confermava lo stupore provato dai presenti dinanzi a tanta bellezza. Ancora oggi abbiamo negli occhi il colore di quei fiori, probabilmente papaveri, affrescati dappertutto sulle pareti della chiesa, realizzati da un ignoto pittore il cui nome è andato perduto nella notte dei tempi.
L'unico rammarico è stato quello di non aver potuto scattare foto, per espresso divieto dell'accompagnatore, ma ci è stato detto che avremmo trovato le immagini sul sito ufficiale. A completamento della recensione ne riportiamo alcune, che troverete presso il sito ufficiale dell'attrazione. Anche se sono solo immagini, speriamo che vi rendiate conto della splendida scoperta che abbiamo fatto, anche questa volta...
Se proprio non riuscite a raggiungere il posto, eccovi un link che vi consentirà una visita virtuale della Cripta.
Dal vivo, però, è tutta un'altra cosa...
Una visione d'insieme della Cripta. |
Modalità in cui avviene la visita. |
Santi Pietro (al centro), Andrea (a sinistra) e Giovanni (a destra). |
Madonna col bambino. |
Gli Arcangeli Michele (al centro), Gabriele (a sinistra) e Raffaele (a destra). |
Grazie (oltre che per l'indicazione), per aver postato il link col tour. E' qualcosa di sconvolgente, e posso immaginare quindi che voglia poter dire vederlo dal vivo! Anche se, essendo stato a Matera ed avendo visitato le chiese rupestri, posso immaginare la meraviglia!
RispondiEliminaDi stupefacente c'è il fatto che non ti aspetti di trovare in piena campagna una meraviglia come quella che hai ammirato in foto. Inoltre, pur avendo visto molte altre chiese rupestri sia all'interno di Matera che negli immediati dintorni, la modalità di fruizione del bene (con luci che si accendevano in accordo con la voce narrante registrata) era per me un'assoluta novità. E devo dire che, forse per questo, molti particolari dell'affresco ti restano vivi nella memoria anche a distanza di tempo. Consiglio di andarci, è davvero una bella esperienza!
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