Avevamo sentito parlare di un "famoso" Ponte del Diavolo presso l'abitato di Civita, a pochi chilometri di distanza da Villapiana Lido, nell'entroterra e subito decidemmo di inserirlo nell'itinerario della vacanza. A dire il vero non è che il ponte di suo fosse il vero scopo della visita: ciò che ci incuriosì fu l'aver letto della possibilità di risalire il torrente sottostante il ponte procedendo a piedi nell'acqua, circondati da un vero e proprio canyon scavato nella roccia dalle acque del Raganello.
La strada per raggiungere l'abitato di Civita offre panorami mozzafiato, con curve e tornanti che rallentano il tragitto permettendo anche di godere dello spettacolo naturale. Le colline coperte da alberi sparsi cadono, talvolta a strapiombo, nel letto del torrente.
Il paesaggio collinare intorno al letto del torrente |
Ridotto a rivolo minuscolo nel mese di agosto, certamente il Raganello deve avere i connotati di un fiume tumultuoso nei mesi invernali, considerate non solo la larghezza del letto, ma anche le dimensioni dei massi in pietra che, arrotondati dal fluire delle acque, sono stati portati fino alla costa dall'impeto della corrente.
Giunti a pochi chilometri dal Comune di Civita un cartello giallo di benvenuto accoglie i visitatori. Curiosamente notiamo che è tradotto in un'altra lingua, l'albanese: ciò perché questo minuscolo centro abitato, che conta meno di mille abitanti, è stato fondato da una comunità albanese stanziatasi in loco intorno al 1500 e oggi, come altri centri nei paraggi (Frascineto, ad esempio), costituisce una minoranza etnica poco conosciuta a livello nazionale.
Il cartello di benvenuto a Civita |
Una volta a Civita, chiedendo indicazioni e seguendo qualche cartello sparso tra strettissime vie dell'abitato, arriviamo ad una sorta di parcheggio posto sul ciglio di un'ampia valle, dal quale è possibile scendere a piedi verso il torrente. Dato che la ripida discesa diventa (ovviamente) una ripida salita da percorrere al ritorno, per i meno allenati e meno volenterosi è consigliabile usare la navetta messa a disposizione da alcuni "volontari", alla "modica" cifra di 5 euro tra andata e ritorno: pur preferendo ammirare i paesaggi con calma, dobbiamo ammettere che la risalita può rivelarsi, per lunghezza e pendenza, alquanto difficoltosa da affrontare. Decidete voi!
Man mano che si procede verso il basso il rumore delle acque del torrente si fa sempre più forte finchè, giunti ad un bivio, si può decidere di salire sul Ponte del Diavolo (svoltando a sinistra) in modo da ammirare il Raganello dall'alto oppure si può scendere (svoltando a destra) ancora per un pò fino a giungere sulla sponda del torrente. Vivamente consigliato di munirsi di scarpe da ginnastica per la discesa (specialmente per l'ultimo tratto, in cui il sentiero termina tra massi ciottolosi) e scarpette da scoglio per proseguire dentro il torrente!
Il Ponte del Diavolo |
Il torrente visto dal ponte |
Una volta scesi sulla sponda del torrente ed effettuato il cambio di scarpe, procediamo la risalita del Raganello direttamente dall'acqua, stando attenti a non scivolare. E' difficile descrivere la bellezza della natura e lo spettacolo che si può ammirare una volta entrati nelle gole: sfogliando alcune immagini potrete avere solo una vaga idea di quello che abbiamo provato noi. Anche se è stata una faticosa escursione...ne è valsa davvero al pena! Ve lo consigliamo vivamente!!!
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