mercoledì 27 novembre 2013

Palazzo Simi, Bari


Situato a "Bari Vecchia" in Strada Lamberti, questo storico palazzo si raggiunge con maggior facilità accedendo al Borgo Antico da via Benedetto Petrone, una delle principali traverse di Corso Vittorio Emanuele II, il corso che separa idealmente la parte medievale del capoluogo pugliese dal "Quartiere Murattiano". L'attuale assetto del palazzo è il risultato di ampliamenti eseguiti in epoca tardo-rinascimentale su un nucleo costruttivo medievale il cui piano di fondazione risale addirittura al periodo imperiale romano.
A partire dal 2000 il palazzo è sede del Centro Operativo di Archelogia ed attualmente ospita una collezione permanente di reperti, rinvenuti nei territori circostanti il capoluogo, visitabili gratuitamente tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30.

Palazzo Simi, il portone di accesso.

Al momento di firmare il registro delle visite emerge chiaramente una scarsa frequentazione del museo da parte dell'utenza. La cosa è oggettivamente incomprensibile dal momento che, sia per la qualità dei reperti qui custoditi che per le caratteristiche costruttive dell'impianto museale che li ospita, il palazzo dovrebbe essere decisamente più trafficato di quanto effettivamente non sia. La mostra si apre con oggetti di epoca preistorica (punte di accetta, frammenti di vasi, pesi di varie misure, ecc...) tra i quali certamente spiccano, per bellezza ed unicità, delle piccole teste in pietra, rassomiglianti (seppur lontanamente) alle figure scultoree dalle linee morbide dell'artista lucano Pietro Gurrado. Proseguendo si rinvengono vasi di ogni genere, spesso ricostruiti da frammenti rinvenuti nelle varie sepolture, ed una sezione con oggettistica funebre ritrovata specificatamente nell'abitato barese. 




Ma la parte più bella è quella rinvenibile nei sotterranei del palazzo, sotto l'attuale piano pavimentale, dove è possibile "scoprire" tre principali elementi di grande interesse: il primo, lungo la scala di accesso ai sotterranei, è rappresentato da uno scenografico esemplare di antico forno utilizzato per la cottura di pietanze da chi quel palazzo l'ha effettivamente vissuto per secoli; il secondo, in una stanza collocata in posizione frontale rispetto alla scala, è rappresentato da una ricostruzione di uno vero scavo archeologico, con uno scheletro che emerge dal terreno ancora parzialmente da rimuovere.

Palazzo Simi, l'antico forno del palazzo.
 
Palazzo Simi, ricostruzione di uno scavo archeologico.

L'ultimo elemento, la vera gemma dell'intera visita, è custodito nella stanza a sinistra della rampa: si tratta dei resti di un'anonima chiesetta bizantina posta proprio al di sotto dell'odierno palazzo. Rinvenuta negli Anni Ottanta, la chiesa era completamente sommersa da detriti che compensavano il dislivello di circa tre metri tra il vecchio e l'odierno piano stradale. 

Palazzo Simi, i resti della chiesa bizantina sottostante.

Da una serie di pannelli illustrativi si apprende che il livello basale è di epoca romana, sul quale la porzione ancora in piedi del catino absidale e del piccolo altare in blocchi di calcare furono eretti in epoca bizantina. Completa lo spaccato la muratura di fondazione del palazzo oggi sovrastante, di epoca medievale. L'abside, intonacato ed ancora parzialmente affrescato, lascia solo lontanamente immaginare la varietà cromatica che originariamente caratterizzava questo piccolo gioiello della Bari Sotterranea, ingiustamente ignorato o comunque ancora poco conosciuto, probabilmente anche dagli stessi abitanti locali. 
Nel silenzio dell'antica chiesa, interrotto dal rumore dei passi sulla massicciata in pietre che sostituisce il pavimento della stanza, un modellino in compensato di Bari Vecchia lascia intravedere le altre bellezze visitabili una volta fuori da Palazzo Simi. Ma quella è già un'altra storia... 

Palazzo Simi, plastico di Bari Vecchia.